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 Lettera dal campo di battaglia: un momento di riflessione

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MessaggioTitolo: Lettera dal campo di battaglia: un momento di riflessione   Lettera dal campo di battaglia: un momento di riflessione Icon_minitimeMar Ago 03, 2010 9:57 pm

Citazione :
Cailin. Ospite
MessaggioInviato: 21 Giu 2009 12:50 Oggetto: Lettera dal campo di battaglia: un momento di riflessione


Miei cari,
come state? Spero siate tutti in salute.
Vi scrivo questa mia lettera dal fronte con l'intento di riflettere con voi su cose che in questi giorni sto vedendo e imparando.
Ieri notte in mezzo una fitta nebbia mi sono trovata per la prima volta in una grande battaglia e solo all'alba abbiamo capito che nel parapiglia e nella ferocia della battaglia avevamo perso diversi amici e non solo sotto i colpi avversari.
Questa notte si è combattuto ancora, ma c'era solo un po di foschia e per fortuna le nostre armi hanno colpito duramente il nemico.
Ma qui ora con voi non voglio fare la cronaca di un campo di battaglia, ma invitarvi a una riflessione.
Parenti miei, dopo una notte di urla e di stridio di spade allo spuntare dei primi raggi del sole, stanca, con le vesti sporche di polvere e sangue mi sono guardata intorno e ho capito una cosa.
Davanti alla morte non ci sono ranghi o fazioni, siamo tutti uguali.
Ho visto nobili piangere per delle ferite e il più umile dei cittadini morire con l'unico rimpianto di non poter più difendere il suo Ducato...
Miei cari..tra i soldati a terrà col viso nella polvere che esalano i loro ultimi respiri.. la morte non fa distinzione alcuna.. per la nera signora non ci sono modenesi, veneziani, genovesi o milanesi.. solo soldati che han dato la vita con onore per ciò in cui credevano.. L'umanità miei cari si divide ma la morte unisce tutti..
Questo ho capito aggirandomi sul campo di battaglia cercando di soccorrere i superstiti a battaglia finita.
Ora stanca nella mia tenda cerco di pulire le armi e di prepararmi alle nuove battaglie che mi aspettano e mi chiedo quando finirà questa guerra, so che non vi è una risposta, che forse la prossima volta la nera signora abbraccerà me e allora, in quel momento io e tutti i soldati nelle mie condizioni, saremo di nuovo un unica realtà indipendentemente dalla nostra città di provenienza.

Vi abbraccio Cai


Lucrezia59 Registrato: 21/03/09 16:42
Messaggi: 1215
Residenza: Mirandola
MessaggioInviato: 21 Giu 2009 13:50
lucrezia lesse la missiva.... e mentre leggeva lacrime calde sgorgavano dai suoi occhi e scendevano copiose sul suo viso.......
quanta tristezza... quanta ferocia...quanta solitudine....
si quanta solitudine dovranno ancora subire i nostri valorosi????
condivideva appieno i pensieri di sua madre....
davanti alla morte non ci sono piu differenze dovuta nè allo stato sociale e neanche a quale parte di battaglia appartieri. Ma solo soltanto persone che muoiono con piu dignità e altre di meno.
quant'orrore l'umanità dovrà ancora subire prima di capire che la libertà non si conquista con le guerre ma con le parole???
prese un fazzoletto e si asciugò le lacrime che si rifiutavano di smettere di scendere. il cuore mio troppo sanguina pensando alle famiglie, tutte, che aspettano con ansia il ritorno dei loro amati.
prese poi una coppa di vino e alzandola idealmente brindò all'onore di tutti i caduti.
_________________
L'ultima modifica di Lucrezia59 il 21 Giu 2009 16:50, modificato 1 volta

Tatonza Registrato: 03/01/09 21:44
Messaggi: 55
MessaggioInviato: 21 Giu 2009 15:31
è proprio vero cara cai non potevi illustrare meglio il concetto.
in questo momento posso solo dirti che vorrei aiutarvi fammi sapere cosa fare .....


Andrys Ospite
MessaggioInviato: 21 Giu 2009 16:34
In questi momenti tristi...non si puo che stringersi vicino a voi tutti che siete partiti con la lealtà e la voglia di difendere la nostra patria...andando incontro anche alla fine...sono onorato di sapere che parte dei miei parenti e amici sono partiti per diferderci e onorare le nostre terre..le notre vite...se mai la morte arriverà nel campo di battaglia credo sia la piu grande gloria che ci puo dar la vita...per se stessi, vivendo nell'aiutare chi ne avava bisogno e onorando la patria!

Onore al casato Aslan
e a tutti i combattenti al fronte!

Andrys
Vi sono vicino!


Cailin. Ospite
MessaggioInviato: 21 Giu 2009 19:37
Tato cugina mia puoi aiutare in diversi modi, puoi entrare ne I Guardiani per difendere Mirandola, o contattare Real86 e chiedere se hanno bisogno per la difesa di Modena Wink


pnj Ospite
MessaggioInviato: 22 Giu 2009 01:23
Gioxe stava con la fronte appoggiata al freddo acciaio della sua spada, quasi volesse raffreddare con essa le nere ondate di nausea che gli salivano, acri, in gola. Un altro combattimento era finito e i beccai stavano cercando tra i morti ed i feriti gli appartenenti ai vari eserciti.
Gioxe stava fermo, in silenzio, ascoltando quella babele di voci, ora modenesi, ora genovesi, provenzali, catalane, venete. Voci che si rincorrevano come rondini e che si aggrovigliavano in cocenti bestemmie, dure come latrati.
Mentre aspettava che portassero il rancio, Gioxe andò con la mente a Mirandola. Ecco, ora era nel frutteto e dalla cima dell'albero vedeva nel parco del palazzo Lucrezia e Leela e Deadivina che correvano a nascondersi mentre Zhair stava con il volto appoggiato all'incavo del gomito contando lentamente fino a cinquanta. All'interno della loro officina Tato e Andrys sudavano alla forgia mentre finivano un'altro capolavoro in ferro che sarebbe andato ad arricchire la casa di qualche nobile, ma nel frattempo ascoltavano gli strilli dei ragazzi che giocavano. Peschion ricamava assieme ad Alabama le ricche tovaglie di pizzo che avrebbero coperto i tavoli del Palazzo, mentre Cailin discuteva con Mercante Josue e Aquila della disposizione dei tavoli per la cene di gala che si sarebbe tenuta di li a breve. Una sensazione gradevole di calore sali dallo stomaco di Gioxe mentre rivedeva tutta la sua famiglia. E se guardava bene poteva vedere gli amici ed i conoscenti di Mirandola e del Ducato. Esil la dolce, Madamabutterfly, Alectyo, Skorpyo, il suo indimenticabile tutor, e un poco più in la facevano un gruppetto Dragoniuss, Sub zero, Giugurta, Cristiano, tutti molto marziali nelle loro divise. E Misery e Real parlottavano tra loro, capendosi senza quasi parlare. Quanto tempo era passato, quante battaglie, quanto dolore.
Gioxe si chiese se lo avrebbe mai potuto dimenticare, tutto quel dolore.
Cavò dalla tasca uno zufolo e si mise a suonare un motivo delle sue terre di origine

https://www.youtube.com/watch?v=nNwDp_qjMUw&feature=related

La guerra si fermò, la morte si fermò, il tempo si fermò.
Rimase una pace profonda che riempiva gli occhi di stelle e di lacrime.
Gioxe si accoccolo avvolto nel suo mantello e sognò ad occhi aperti i suoi cari, rivedendoli e aspettò assieme a loro il prossimo assalto.
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