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 [GdR] Quando nasce un amore (pagg. 1,2)

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MessaggioTitolo: [GdR] Quando nasce un amore (pagg. 1,2)   [GdR] Quando nasce un amore (pagg. 1,2) Icon_minitimeDom Ott 17, 2010 5:01 pm

Citazione :
Davidetaker



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MessaggioInviato: 24 Nov 2009 01:46 Oggetto: [GdR] Quando nasce un amore Rispondi citando
Davidetaker entrò nella taverna municipale,la sola Fenice presente. Cominciarono a parlare del più e del meno, argomenti banali, futili chiacchere per passare il tempo. Lucrezia arrivò poco dopo, porse loro una torta ed andò a prendere i cucchiaini: i due comunciarono a mangiare la loro fetta senza aspettare, usando le dita per assaggiare la prelibatezza nel loro piatto. Un pizzico di panna sormontava il naso di Fenice, Lucrezia lo vide e si avvicinò all'amica per pulirla ma Davidetaker, prontamente, con l'indice lo portò via: voleva passarlo sulle labbra di Fenice, sentirle dolcemente sulle proprie dita ma non osò.
Ed ecco che si diede inizio ad un lancio di torte, Fenice imbrattò Davidetaker sul volto, lui chiuse gli occhi, non per evitare di sporcarsi, ma assaporando il lieve tocco delle sue mani sul suo volto.
Si ripulirono. Lucrezia disse loro di dover andare a salutare altri commensali in un'altra taverna e li lasciò soli.
Fenice invitò Davidetaker ad avvicinarsi di posto, lui si portò vicino a lei poi la convinse a spostarsi ancora verso l'angolo, scherzando sul suo essere braccata.
Ripresero a parlare ma furono maggiori i silenzi, gli sguardi.
Davidetaker cercava di non incrociare i suoi occhi, meditava sul da farsi ma non era sicuro di comprendere bene i propri pensieri.
Ad un tratto si alzò e si sedette proprio accanto a lei: altri silenzi, silenzi pieni di significato, silenzi comunicativi, gesti piccoli, impercettibili ad occhio umano ma non all'animo.
Lui la abbracciò, ma non come era solito fare, le passò un braccio dietro la schieda e la porto delicatamente contro il suo corpo, la testa di Fenice sul suo petto, il profumo dei suoi capelli lo inebriava.
Lei adagiò il capo contro il petto di Davidetaker, come un delicato petalo di rosa che cade ai piedi dello stelo.
Fenice portò la sua mano all'altezza del cuore di Davidetaker, lui poggiò la sua sopra quella di lei, continuava a stringerla forte a se.
Lei alzò lievemente il capo proprio mentre lui chinava il suo verso il basso.
Fenice chiuse gli occhi, le labbra impercettibilmente aperte, Davidetaker le si avvicinò, sentiva il suo caldo respiro.
La bacio.
Un bacio....
Un bacio....
un bacio bastò a far capire tutto.
L'universo era lì con loro, fermo, immobile, per rendere eterno quell'attimo così magico.
Davidetaker sentiva le labbra di Fenice sulle sue, mai aveva provato sensazione più intensa, appagante, unica, speciale.
Mille pensieri nella sua mente ma uno solo si focalizzò nell'istante esatto in cui sentì le labbra di Fenice: la amava.
Si, la amava.
Tutto questo tempo.
Tutto il tempo passato a desiderarla, attenderla, cercarla.
L'amava.
Ora cuore, animo e cervello avevano una sola voce: la amava, fortemente, con passione, intensità, la amava.
"Fenice" disse, anche se non era sicuro di aver realmente pronunciato queste parole, " ti amo".
Lei rispose che lo amava: lo sentì chiaramente e non solo nella sua profonda speranza che fosse così, lei lo amava.
Lui la amava, sapeva che sarebbe stato per sempre.
Lei lo amava, sapeva che sarebbe stato infinito.
Attorno il vuoto.
Attorno il silenzio.
Solo loro due.
Solo LORO.
Solo loro, nient'altro.
Solo il NOI, si il noi, che avrebbero vissuto insieme.
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Fenice



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MessaggioInviato: 24 Nov 2009 07:49 Oggetto: Rispondi citando Modifica/Cancella messaggio
Rinascere in un bacio... in mille baci, come se non esistesse altro al mondo.
Dimenticare tutte le lacrime, la sofferenza, la solitudine, la convinzione di essere sola e di dover restare sola perché non esiste risposta.
Sentire un cuore che batte all'unisono col proprio... il respiro del mondo che si ferma nel miracolo della scoperta dell'Amore.
Fenice sentì la marea della gioia portarla via, lontano da ogni male...

E poi, le parole. Le parole dettate da un animo che conosce il rispetto, la premura, l'attesa, la delicatezza. Lo scrupolo, la sollecitudine. La capacità di proteggere con forza, ma senza arroganza. Il "noi" che nasceva spontaneo... senza bisogno di chiedere, di aspettare, di sperare. Un animo che si apriva e si rivelava senza timore, nell'intimità del riconoscersi.
Si raccontarono l'attesa, il tempo in cui ognuno sapeva in cuor suo quello che stava succedendo, ma temeva di confessarselo, di crederci, di sperare. Il timore di essersi sbagliati sui sentimenti dell'altro. Il mancarsi inconfessato, il cercarsi nel bisogno crescente della presenza dell'altro per sentirsi sicuri, sereni, felici.
Un bacio, un altro, un altro... Dimenticandosi il tempo, il luogo, l'esistenza degli altri fuori da quella stanza in cui contava solo la presenza di lui, i suoi occhi, le sue labbra, i gesti, le parole d'amore.
Sembrava impossibile crederci, e invece era vero. Il suo bellissimo cavaliere era arrivato, la stringeva tra le braccia, le sussurrava i pensieri che gli dettava un amore sincero e profondo.
Fenice si abbandonò alla gioia e per un tempo infinito i loro gesti furono come una preghiera di ringraziamento. Poi si ricordarono del mondo e degli altri...
"Amore... Vuoi anche tu che condividiamo la nostra gioia con chi ci vuole bene?" chiese Davide, combattuto tra il desiderio di continuare a stringerla all'infinito tra le braccia e il bisogno di gridare al mondo il loro amore. Fenice sorrise e gli strinse la mano.
"Andiamo a dirlo agli altri" mormorò, contenta che lui l'avesse detto. "La mia famiglia è alla Piccola Venezia, saranno felici di sapere che ci amiamo... Vieni..."
Lui la guidò all'uscita e fuori con riguardo e premura, come sempre. La teneva per mano e la proteggeva con lo scudo e con l'amore... Fenice uscì nell'aria gelida della notte e le sembrò che fosse primavera.
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Davidetaker



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MessaggioInviato: 24 Nov 2009 19:31 Oggetto: Rispondi citando
Dopo aver dato la notizia del loro amore a tutti gli amici presenti, Fenice e Davidetaker andarono via assieme.
Baci...
Ancora baci...
Baci sull'uscio della casa di Fenice...e poi via, verso casa al quartier Deversi.

Il mattino arrivò quasi subito.
Davidetaker si svegliò:

Aristotele, disse fra se, fa che non sia stato un sogno. Sai quanto ho cercato un amore come questo

Poi un calore...
Una dolce sensazine sulle labbra...
Il sapere di Fenice...dei suoi baci....

Corse in bottega, frugò qua e la.....
Devo averlo messo qui da qualche parte
Ed ecco che trovò ciò che cercava, era dal matrimonio di Lucrezia e Katamazai che aveva lo aveva nascosto li

Prese il quadro e lo affisse in bottega...Madame Fenice ritratta mentre sorrideva...

Ora la sua amata stava davanti ai suoi occhi anche durante il duro lavoro.

Fenice, cara, ti amo
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MessaggioInviato: 25 Nov 2009 06:54 Oggetto: Rispondi citando Modifica/Cancella messaggio
Fenice si svegliò e sorrise. Una giornata nuova e una nuova gioia... Aveva dormito profondamente, tranquillamente, aveva sognato l'ultimo bacio che lui le aveva dato sulla porta, prima di congedarsi, l'ultimo dei mille e mille baci che non si stancava mai di darle, miracolosamente...
Fenice sorrise ancora. Questo è l'amore pensò, scivolando fuori dalle coperte e alzandosi piena d'energia e di voglia di fare. L'aspettavano tante incombenze e aveva la sensazione di poterne sbrigare molte di più; e poi, la sera, l'avrebbe rivisto, sarebbe stata tra le sue braccia, avrebbe sentito le parole dedicate a lei sola, i pensieri meravigliosi dell'animo di lui, che vibrava all'unisono col suo...
Mentre si preparava a uscire Fenice ripensò alla piccola isola di cui lui le aveva parlato. Un piccolissimo regno per loro due soli, in cui sarebbe esistito solo il loro amore... La sua mente si perse per un attimo nel sogno, vide il mare, la luce del sole, sentì la carezza del vento sulla pelle... Un brivido di gioia la percorse. Non si era mai sentita così viva...
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Davidetaker



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MessaggioInviato: 26 Nov 2009 09:51 Oggetto: Rispondi citando
Ancora un'altra giornata di lavoro in bottega, il dipinto della sua amata davanti agli occhi...
la mente rivolta solo a lei
al rivederla in serata
al poterla baciare
stringere

Fenice cara
disse rivolto al dipinto
ti amo immensamente


un'altra giornata di lavoro
un'altra giornata di amore
di noi
sempre....
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Fenice



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MessaggioInviato: 26 Nov 2009 17:31 Oggetto: Rispondi citando Modifica/Cancella messaggio
Fenice sistemò la scala contro il tronco dell'albero che aveva scelto, ma non salì subito. Si allontanò di qualche passo, pensierosa, uscendo dall'ombra umida in cerca del sole. Si stava quasi bene, nonostante la stagione fosse ormai pienamente invernale.
La sua mente si perse nel pensiero di Davide... Una gioia profonda la invase. Le beghe politiche e le difficoltà del lavoro si allontanarono sullo sfondo, mentre ricordava la serata precedente, così dolce ed emozionante.
Il loro colloquio indisturbato, i baci, la capacità che lui aveva, di leggerle nel cuore ogni turbamento, ogni ombra, ogni timore, e di fugarli tutti con la sua presenza amorosa. Fenice aveva pianto affondando il viso nella sua spalla, assalita dal ricordo del dolore passato e dal timore che potesse ripetersi, aveva balbettato incoerenti paure, si era aggrappata a lui come un naufrago.
Davide l'aveva lasciata piangere, aveva asciugato le sue lacrime baciandola, l'aveva stretta a se' mormorandole un giuramento d'amore ripetuto come in una canzone, finché il dolore si era placato, lasciandola spossata, ma finalmente tranquilla. E allora tra di loro era passato un attimo di turbamento profondo, condiviso, un'emozione inequivocabile che entrambi avevano taciuto, ma sapendo entrambi di averla provata.

Fenice tornò indietro a salì sulla scala, tendendosi per raggiungere i frutti più alti, illuminati dal sole che li scaldava e riscaldava le sue dita.
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Davidetaker



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MessaggioInviato: 26 Nov 2009 23:55 Oggetto: Rispondi citando
Ode a Fenice

come ogni giorno
come ogni mattino appena sveglio
sei tu il mio primo pensiero
sei tu il mio desiderio
ho te davanti ai miei occhi
il tuo sorriso mi giuda
il tuo respiro mi anima
il tuo sapore mi esalta
sulle mie labbra
sulla mia bocca
sempre tu
solo tu
sempre noi
solo noi
sempre...
sempre...



Davidetaker alzò gli occhi al cielo e ringraziò in cuor suo Aristotele per avergli donato l'amore di Fenice Aslan

L'ultima modifica di Davidetaker il 27 Nov 2009 01:34, modificato 3 volte
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Davidetaker



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MessaggioInviato: 27 Nov 2009 01:29 Oggetto: Rispondi citando
Il cammino

La luna alta in cielo
o le stelle brillanti
i passi
i baci
il cammino
i baci
la strada
i baci
stretti
tu ed io
noi soli
fino a casa




Davidetaker proferiva queste parole pensando a lei, Fenice Aslan, l'amore trovato, scoperto e vissuto.
Lo giuro al cielo, disse gridando nella notte fonda. Io, Davidetaker Mariano II Carroz, amo Fenice Aslan...sempre
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MessaggioInviato: 27 Nov 2009 13:13 Oggetto: Rispondi citando Modifica/Cancella messaggio
Accoccolata sul pavimento, Fenice gioca col gattino Verde, agitandogli una mano davanti agli occhi di smeraldo e cercando di non farsela afferrare.
"Sciocco gatto... bruttissimo gatto..." mormora in tono sommesso e affettuoso, ridendo "sapessi come sono felice..."
Gli stringe il musetto con la mano aperta e la sfila prontamente dalla stretta delle zampe del micetto, tirandogli lievemente la coda.
"Sì, tu non lo sai, ma io sono la donna più felice del mondo..." prosegue, chinandosi per guardarlo negli occhi a distanza pericolosa. "Sono innamoratissima e mi sento amata come non avrei mai sognato di poter essere..." Si sdraia sul pavimento e lascia che il gatto le si arrampichi addosso e le passeggi sul petto. "Lo guardo e mi si ferma il respiro... è bello e forte, ed è mio... Quando mi stringe tra le braccia e mi bacia, mi pare che non esista nient'altro al mondo... e poi è bellissimo anche nell'animo..."
Fenice prende il gatto tra le mani e lo solleva, baciandogli la pelliccia folta e morbida sulla gola e schivando le unghiette che la vorrebbero graffiare. "Sai, è così gentile, così pieno di riguardi, così sincero... E' generoso, onesto, sempre pronto ad aiutare, e così protettivo... Mi fa sentire il centro del mondo... Verde, ma tu credi veramente che io meriti tanto amore? Vorrei dargli ben più di me stessa, mi sembra di non sapergli mai esprimere bene tutto l'amore che sento... E poi, ieri sera..."
Fenice arrossisce e ride dolcemente, affondando il viso vicino ad un orecchio del gatto, che freme contro la sua guancia. Gli bisbiglia qualcosa e ride ancora, felice...
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MessaggioInviato: 27 Nov 2009 19:53 Oggetto: Rispondi citando
Ieri sera...
si, ieri sera...
Lui la guardava mentre le parlava della sua famiglia,
famiglia...
con lei...
si, con lei...
sempre...
davanti al mondo
davanti ad Aristotele
sempre...
sempre...
con lei e per lei.
Lei lo aveva accolto nel suo cuore,
nel suo animo,
nella sua vita,
l'aveva guidato nel riscoprire ciò che provava,
ciò che sentiva per lei,
tutto l'amore in cuor suo,
lei...
con lei...
famiglia...
sempre...
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Davidetaker



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MessaggioInviato: 28 Nov 2009 01:01 Oggetto: Rispondi citando
Come ogni sera non vedeva l'ora di rivederla,
come ogni sera entrò in taverna e la baciò.

Davidetaker la strinse per tutta la sera,baciandola, mentre parlavano coi loro amici più cari.
E così, spinto dal profondo amore per lei, epresse il suo desiderio più grande,
profondo,
intenso.
Fenice Aslan, ti amo immensamente e voglio sposarti.
Le lacrime gli solcavano il viso, un brivido di terrore sulla sua schiena nel non sentirla rispondere.
Anche lei piangeva e lo stringeva con tutta se stessa.
Lo chiamò per nome, delicatamente, toccando le corde del suo cuore.
Davidetaker Mariano II Carroz, sarò la tua sposa.
E via,
fiumi di lacrime,
lacrime di gioia,
il noi...
il noi che si realizza...
il noi che si manifesta nella sua forma più completa,
perfetta.
Davidetaker la strinse ancora più forte.
Di fronte agli uomini tutti,
disse a gran voce,
Di fronte al giudizio di Aristotele, ti amo Fenice, ti amo...in eterno...sempre...
in eterno...
sempre...
NOI.
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Fenice



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MessaggioInviato: 28 Nov 2009 13:49 Oggetto: Rispondi citando Modifica/Cancella messaggio
Io
che non ho mai accettato una briglia sul collo,
mi fiderò del tuo consiglio
e se vuoi
ti darò il mio.

Io
che non ho mai pensato di poter dividere il tetto con alcuno,
sarò la Dama della nostra casa
con te.

Io
che non ho mai conosciuto un braccio cui appoggiarmi lungo la via,
mi rifugerò nella tua protezione
e riposerò sicura e forte.

Io
che non ho avuto mai chi mi chiedesse tenerezza,
ti donerò la mia
come un tesoro inesauribile,
specchio della tua.

Io
che non ho conosciuto la gioia d'essere figlia
perché mia madre e mio padre sono morti
alla mia nascita,
sarò madre dei nostri figli.

Io sarò NOI
con te,
lungo una strada di luce ed ombra
dove l'amore darà ali alla luce.
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MessaggioInviato: 28 Nov 2009 22:22 Oggetto: Rispondi citando
E' sera
più presto delle sere precedenti
ma oggi lui ha un segreto
niente di grave, morirebbe piuttosto che farla soffrire,
la bacia
non vorrebbe lasciarla
vorrebbe stare tutta la sera, la notte, con lei
ma deve andare,
quel segreto
la loro casa
la dimora della loro famiglia
vuole sia questa la sorpresa per lei
questo è il segreto
lei è la sua sposa,
il suo unico desiderio
il suo unico pensiero
ed ora sono un noi
e deve realizzare la loro casa
Il loro amore vale il sacrificio di alcuni baci?
Si, perchè si amano
sempre...
sempre...
ed è così forte,
intenso,
reale,
vero,
vivo.
Amore mio,
disse nella notte,
Scusa se ti ho lasciata presto stasera, ma domani...domani saremo noi...come sempre, ed avremo una casa nostra...mia dolce sposa

La ama immensamente, alla luce delle stelle, pensandola in taverna, forse un pò triste, ma sicura che lui la ama
ed è reale
per sempre...
sempre...

Vorrei averti qui, amore mio
pensa, mentre le manda un bacio
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Fenice



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MessaggioInviato: 29 Nov 2009 16:59 Oggetto: Rispondi citando Modifica/Cancella messaggio
Fenice parla con gli altri in taverna, ride, accoglie le felicitazioni di tutti quelli che conoscono lei e Davide... Eppure quando lui non c'è le manca una parte di se', le manca la stretta delle sue mani, la complicità unica dei loro pensieri, il calore della sua vicinanza e il delizioso turbamento che porta con se'... Non osa sperare che torni... e invece all'improvviso la porta si apre e tutto s'illumina... Il suo sorriso... i passi che vengono a lei, lo sguardo speciale che le riserva, le parole d'amore che le bisbiglia anche in mezzo agli altri, anche mentre discute di cose importanti.
E i baci infiniti lungo la strada del ritorno a casa, nascondendosi come colpevoli felici quando sentono avvicinarsi i passi delle guardie di ronda...
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Davidetaker



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MessaggioInviato: 29 Nov 2009 23:41 Oggetto: Rispondi citando
Davidetaker sentiva la vita tornargli poco alla volta,
un momento di terrore puro lo aveva invaso,
condotto fino alla soglia dell'inferno.
Sapeva di aver commesso una grave colpa,
non con intenzione ma lo aveva fatto,
i sensi di colpa lo invasero totalmente...
la sentiva così distante, lontana,
ed era tutta colpa sua...
il cuore si fermò...
il sangue si gelò...
il respiro terminò...
la morte era ad un passò,
la vita senza lei non aveva senso.
Lei è la sua vita, senza lei...non c'è vita.
scusa
scusami
perdonami
ti prego, perdonami
Poi lei,
lei riapparve davanti ai suoi occhi,
lei lo riporta in vita,
e lui la sente nuovamente accanto a se...
si sente nuovamente vivo.
Amore, scusami, le dice, ti amo totalmente, sempre...non voglio più sentirti così distante, assente, lontana da me
Davidetaker riprese a respirare normalmente,
lei era lì con lui,
ancora...
sempre...
Fenice, ti amo
La luna sorrise nuovamente,
il cielo risplendeva di nuovo
amore...
solo amore...
sempre...

Fenice



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MessaggioInviato: 30 Nov 2009 16:44 Oggetto: Rispondi citando Modifica/Cancella messaggio
Fenice lisciò la pergamena con una mano per tenerla aperta, mentre con l'altra intingeva la penna nel calamaio. Cominciò a scrivere, assorta, e per lungo tempo non alzò lo sguardo, interrompendosi solo di quando in quando per rileggere o meditare brevemente. La punta della penna scricchiolava sulla pergamena...



Amore mio, mio dolcissimo amico,
lascio che il mio cuore si apra a te e ti consegno i miei pensieri...
Il nostro primo litigio è stato per me una sofferenza grande come per te, uno smarrimento profondo, un malessere doloroso che mi ha spaventata. E ancora di più mi ha spaventata vedere la tua sofferenza e il tuo dolore.
Amore mio, non voglio che qualcosa ci divida, mai più, non potrei sopportare di esserti lontana e di sentirti lontano. Perdonami per le mie parole amare... a volte in me parlano l'orgoglio e la testardaggine, la gelosia, il timore di perderti, il bisogno di affermare la mia indipendenza, quando invece desidero soltanto l'armonia e l'unione tra di noi, essere sempre il Noi che ci unisce.
Non conosco altro modo di amare se non consegnarmi completamente, e a te mi sono consegnata perché ho sentito di potermi fidare, ma come tu ben sai la mia fiducia è stata recentemente calpestata, e basta la minima ombra perché io scarti come un puledro diffidente.
Amore, ho scelto messer Ballantine come testimone di nozze perché mi è stato e mi è amico affettuoso e presente, ben più di quanto non sappia fare io con lui, ora che anche lui soffre, e perché avrebbe dovuto essere il mio padrino al Battesimo. Purtroppo non è stato così, in quell'occasione, perché le circostanze nelle quali sono entrata nella comunità dei credenti sono state molto singolari e non pienamente consone alla dignità del momento, ma spero che quando andrò all'altare per unire la mia vita alla tua Ballantine possa essermi al fianco.
Per la mia gelosia non voglio cercare giustificazioni... so che è insensata, perché nulla nel tuo comportamento la provoca, bensì soltanto il mio timore, e forse il troppo amore... La gelosia è solo bisogno di possesso, e io invece voglio che tu venga a me liberamente, ogni giorno, ogni momento, come io vengo a te, perché ti amo.
Amore mio, la mia impazienza di vederti e di cancellare ogni ricordo della distanza che per un attimo ci ha divisi cresce ad ogni attimo... desidero soltanto un momento solo per noi, stasera, per poter ritrovare in un bacio la nostra unione profonda e vera, la certezza dolcissima di essere sempre Noi...
Con tutto il mio amore
Fenice

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MessaggioInviato: 30 Nov 2009 17:44 Oggetto: Rispondi citando
Davidetaker lesse la lettera e pianse,
sapeva di essere stato causa di malumore un lei e se rammaricava,
Amore mio grande, disse mentre impugnava la pergamena, non hai nulla per cui chiedere scusa, sono io che ho mancato verso te, non tu
Disse,
la sentiva vicina come non mai, ogni pensiero, ogni confidenza, non si nascondevano nulla,
sono un noi,
presto sposi,
sempre...
Amore mio, ti ho donato tutto me stesso, tutto il mio cuore e gioisco dell'amore che provo per te. Ogni momento spero e prego di meritare di essere da te amato, spero e prego di meritare di essere il tuo sposo, spero e prego che tu voglia onorarmi del tuo amore.
Ti amo immensamente e non mi stancherò mai di dirlo; ti amo così tanto perchè sai dare valore all'amore e confidi in lui, perchè sai vivere la fiducia anche se hai subito un duro e triste colpo, ti amo perchè sei forte e ti sei rialzata quando ombre oscure hanno cercato di affossarti e farti perdere la fede nell'amore...tu hai lottato per l'amore, chredendoci fermamente.
Sono stato indelicato, ho visto le tue perplesità e non le ho tenute in considerazione, dando modo ad esse di annebbiare la nostra felicità...non succederà mai più, ho votato la mia vita alla tua felicità, alla nostra felicità...
Ti amo...
sempre...
tuo sempre...
sempre...
noi...
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MessaggioInviato: 01 Dic 2009 13:40 Oggetto: Rispondi citando
Estasi sublime...
la sua anima è legata a lei...
il suo cuore risiede in lei...
la sua mente pensa solo a lei...
il suo corpo è fuso con lei...
estasi...
sublime...
suprema...
infinita...
totale...
noi...
sempre...
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MessaggioInviato: 02 Dic 2009 07:21 Oggetto: Rispondi citando Modifica/Cancella messaggio
Pace, finalmente...
dopo le nuvole dei fraintendimenti, dopo la cattiveria degli altri, che si divertono a seminare sospetti per minare quello che è agli occhi di tutti un amore meraviglioso, dopo le giornate piene di affanno, di discussioni, di beghe politiche, di polemiche, di lavoro pesante, di ansia, di preoccupazione, di stanchezza fisica e mentale, di corse da un capo all'altro della città, di arrabbiature e contrattazioni e progetti che naufragano nell'ostilità...
finalmente, la pace...
appagamento profondo
intimo calore
gioia dell'anima e del corpo
comunione totale
un braccio che la stringe e la riscalda...
Fenice si addormenta con abbandono assoluto al fianco del suo amore, i loro respiri all'unisono...
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MessaggioInviato: 03 Dic 2009 23:41 Oggetto: Rispondi citando
Ombre nella notte...
soli...
loro...
sempre...
innamorati...
amanti sotto le stelle...
amanti sempre...
sempre...
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MessaggioInviato: 04 Dic 2009 18:28 Oggetto: Rispondi citando Modifica/Cancella messaggio
Il calore dell'amore nella notte gelida, sotto le stelle brillanti a migliaia nel cielo scurissimo... L'erba dura di brina e loro due dimentichi di tutto... e poi la corsa per tornare a casa, le risate per niente, un bacio ad ogni passo, mano nella mano, come bambini felici... felici del loro amore pieno di sogni condivisi e di passione tenera e ardente...
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Fenice



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MessaggioInviato: 07 Dic 2009 16:13 Oggetto: Rispondi citando Modifica/Cancella messaggio
Fenice si sveglia e rimane ferma, ascoltando. Lui la tiene stretta, ma il ritmo lento del suo respiro rivela che dorme ancora profondamente. Lei non osa girarsi, ma vorrebbe tanto guardarlo... Lentamente, cautamente volta la testa, appoggia la guancia sul suo petto, cerca di vedere il suo viso nella luce incerta che filtra dalla finestra chiusa.
Davide si muove e la stringe più forte. Non si sveglia... o forse vuol giocare un po' e vedere cosa fa lei? Fenice aspetta senza muoversi, controlla il respiro di lui, che torna a farsi lento e profondo.
Si perde a guardarlo... i capelli spettinati che gli ricadono su un sopracciglio, gli occhi che fremono appena (forse sogna), la bocca che l'ha baciata tanto fino a poco prima... l'ombra della barba che scava la sua guancia e il mento.
Nel collo bianchissimo e muscoloso, la piccola vena azzurra che le piace chiamare sua...
L'emozione le prende la gola. La gioia e la gratitudine le inondano il cuore per l'amore che li unisce. Non è solo passione, ma è anche tenerezza e confidenza. Comprendersi, parlare, discutere, arrabbiarsi, far pace, progettare insieme il loro futuro, sorprendersi a vicenda con pensieri gentili, cercarsi ovunque come spinti da un bisogno che non si placa mai, confrontarsi su tutto, appoggiarsi e consolarsi, rimproverarsi se serve, spronarsi, riflettere insieme... Guarda il suo tenero e ardente amante, che le è anche e prima di tutto amico, confidente, consigliere, compagno rispettoso e presente, protettore sollecito... Appoggia leggerissimamente le labbra sulla sua spalla in un bacio tenero e guardingo... non vuole svegliarlo...
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Davidetaker



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MessaggioInviato: 09 Dic 2009 21:33 Oggetto: Rispondi citando
Ecco...
il momento è arrivato...
sposi,
finalmente sposi,
amarsi alla follia...
sempre...
uniti..
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Fenice



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MessaggioInviato: 10 Dic 2009 18:35 Oggetto: Rispondi citando Modifica/Cancella messaggio
Fenice è distratta... ha partecipato alla Giostra e poi è tornata al suo lavoro di oggi, ma ha i pensieri confusi e le emozioni che le riempiono l'animo sono così forti...
Prima la partenza da Mirandola del suo antico amore, con un saluto brevissimo in cui sono state più le cose non dette che le parole pronunciate, poi la serata in compagnia degli amici, accanto a Davide... Ha tenuto in braccio la bambina di Larobee e Vence e ha visto gli occhi di lui inumidirsi di commozione tenerissima, mentre la guardava. E con che gesto amorosamente protettivo l'ha tenuta abbracciata, sfiorando con una mano per un momento il suo ventre... Tra poco, con l'aiuto di Aristotele e se la volontà dell'Onnipotente è questa, saranno sposi, e lui le ha chiesto se desidera anche lei un figlio...
Fenice interrompe il lavoro e sorride. Quanti progetti... un viaggio, rivedere gli amici che stanno lontani, conoscere la famiglia di Davide, cominciare la loro vita insieme... Una lacrima di gioia purissima le scivola lungo la guancia e cade sulla camicia. Fenice vorrebbe ringraziare per i doni che l'Amore le sta portando, ma non trova parole bastanti, rimane muta a sorridere.
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Davidetaker



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MessaggioInviato: 15 Dic 2009 17:58 Oggetto: Rispondi citando
Eccola...
finalmente...
fissata nel tempo e nello spazio.
La data,
il luogo,
tutto.
Sì,
il 28 Dicembre...
Mantua...
sposi...
uniti per la vita...
sempre...
sempre...
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Fenice



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MessaggioInviato: 17 Dic 2009 12:25 Oggetto: Rispondi citando Modifica/Cancella messaggio
Tornano a casa nell'alba gelida, mano nella mano, le risate felici che disegnano un lieve fumo davanti ai loro volti. Hanno danzato tutta la notte al Ballo delle Coppie, insieme ad altre dame e messeri provenienti da tutto il Ducato: la loro prima occasione mondana, in una cerchia ben più vasta di quella che frequentano abitualmente...
L'emozione è stata grandissima... entrare insieme nella grande sala illuminata da centinaia di candele, in mezzo allo sfarzo dei vestiti e dei gioielli, alle risate, al cicaleccio, alla musica magistralmente suonata...
Per un attimo Fenice si è sentita intimidita, ma il braccio di lui l'ha sostenuta come sempre, pronto, sicuro, fermo, protettivo.
Il passo di lei si è fatto tranquillo e fiero. Ha notato gli sguardi di apprezzamento per i loro abiti, i sorrisi che hanno seguito la loro evidente gioia di essere insieme e di danzare pubblicamente. Il suo cuore ha battuto più in fretta per l'orgoglio di essere con lui, tra poco sua sposa innamorata e felice...
Davide l'ha portata al centro della sala e hanno danzato con il simbolo del loro Amore, la rosa, la prima rosa che lui le donò quando entrambi iniziavano a capire cosa stesse nascendo tra di loro...
Hanno danzato tutta la notte, perduti nel loro sogno, le dita intrecciate e gli occhi lucenti fissi in quelli dell'altro. Poi i rinfreschi, le conversazioni, i ringraziamenti, i saluti... Tornare insieme verso Mirandola e i doveri... e le mille cose da fare per preparare le nozze... mancano solo dodici giorni... dodici...

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MessaggioInviato: 20 Dic 2009 10:16 Oggetto: Rispondi citando Modifica/Cancella messaggio
Nove giorni alle nozze... quante cose da fare! Le partecipazioni, il vestito, organizzare il viaggio, i bagagli, la cerimonia, i festeggiamenti in Piazza Italica... e l'emozione bellissima di aver vinto il Ballo della Coppie, ma l'impossibilità di essere a Mantua in tempo per ritirare i premi prima della scadenza del mandato del sindaco... la finalissima della Grande Giostra Mirandolese da seguire, e le altre attività d'intrattenimento cittadino... Fenice è stanca e nervosa e c'è stato un bisticcio stupido e doloroso, una lite da innamorati fatta di fraintendimenti e ferite dell'animo, risolta subito con i baci, fortunatamente, ma quanta ansia e che sensazione di smarrimento e solitudine...
Non riesce più a pensare a se stessa senza di lui, tutto ruota intorno alla loro vita insieme, al loro Noi, al loro essere uno. Si cercano e si desiderano come assetati, e poi quando sono insieme basta un'ombra per pronunciare parole amare senza volerlo veramente. Forse è perché si amano così tanto, così intensamente da offuscare la capacità di pensare lucidamente... l'emozione e il sentimento sono più forti della riflessione. Soltanto quando riposa al suo fianco, con il suo braccio che la stringe e il suo respiro che le sfiora la guancia, Fenice ritrova la pace e l'armonia con se stessa e il mondo. E allora le sale alle labbra una pregliera di ringraziamento ad Aristotele e all'Onnipotente per averle dato così tanto...
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MessaggioInviato: 20 Dic 2009 22:09 Oggetto: Rispondi citando
Stupidi malintesi che fan sentire soli quando ormai si è una cosa sola...
Basta uno sguardo, però, per superarli...
L'amore che provano è più forte di tutto...sempre...
loro...
sempre...
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Fenice



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MessaggioInviato: 22 Dic 2009 23:20 Oggetto: Rispondi citando Modifica/Cancella messaggio
Mentre Fenice sceglie le vesti da portare e le ripiega nel cassone, mille pensieri l'assalgono. Se ci fosse qualche impedimento... se padre Geremia non si presentasse... se li derubassero lungo la strada... E insieme alle inquietudini, i ricordi dolcissimi del mese quasi compiuto da quando si amano. La prima sera... L'innocente gioco della panna, con il brivido di eccitazione delle labbra sfiorate con le dita, il silenzio sceso subito dopo, quando sono rimasti soli. Ricorda di avergli appoggiato una mano sul cuore, di averlo sentito battere impetuosamente, di aver gioito di quell'impeto che doveva essere dovuto a lei, alla sua vicinanza, all'emozione condivisa.
Il primo bacio... e i mille e mille e mille che hanno seguito il primo, tutti ugualmente intensi e magici come il primo, eppure sempre diversi...
Fenice accarezza la stoffa dell'abito che indossava quella prima sera. Lo appende per fargli prendere aria, ne liscia le pieghe. Lo indosserà tra due giorni, quando il loro primo mese insieme sarà compiuto. Ripensa alla missiva che Davide ha scritto alla sua famiglia per presentarsi ufficialmente e manifestare il suo amore per lei e la volontà di prenderla in sposa, e alla risposta di Lucrezia, capofamiglia e cugina amatissima... E d'improvviso le torna alla mente il ritratto di sua madre... Prende in fretta il cofanetto dove è gelosamente custodita la miniatura, lo apre, svolge con mani attente il panno finissimo che protegge la tavoletta, guarda il volto delicato e sorridente che la guarda, lo sguardo fiero e dolce che sembra cercare il suo...
Madre mia, se tu fossi qui... se potessi sedermi ai tuoi piedi, davanti al camino, e confidarti la mia trepidazione, i miei timori, le mie speranze, il mio amore per lui, i miei sogni... Mamma...
Fenice accarezza il volto nella miniatura e sorride con gli occhi umidi di lacrime. Le sue labbra mormorano il nome che non ha mai detto a nessuno, che è uno dei nomi che porta anche lei... Helena...
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MessaggioInviato: 29 Dic 2009 13:14 Oggetto: Rispondi citando
Finalmente,
dopo la dolorosa rinuncia al matrimonio a Mantua causa guerra,
saranno sposi,
qui,
a Mirandola,
circondati da amici e parenti.
poi...
poi il viaggio a Modena e la vita insieme...
sempre...
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